La ripresa del congressuale

Buone notizia anche per il settore MICE. Negli ultimi giorni ben 15 Regioni hanno infatti dato il via libera alla organizzazione di Congressi sul proprio territorio. In effetti nel Dpcm del 11 Giugno il Governo aveva bloccato le attività di Congressi e Fiere almeno fino al 14 luglio. Ma nello stesso documento era data facoltà alle singole Regioni di valutare la possibilità di una apertura anticipata del settore, e così è stato. 

Le prime ad aprire dall’8 Giugno sono state Campania e Sicilia, seguite a ruota dalle altre Regioni. Ad oggi le uniche dove ancora non è possibile organizzare un Congresso o una Fiera sono Piemonte e Lombardia insieme a Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Molise.

Il settore degli Eventi è strategico per il nostro Paese, impiega oltre 80.000 addetti diretti e genera un indotto annuo di oltre 85 miliardi di Euro. I principali attori della Event Industry insieme alle Associazioni di categoria FTO e ASTOI, hanno presentato nel mese di maggio una lettera al Governo nella quale hanno ribadito l’importanza del settore per l’economia nazionale e la evidente mancanza di interventi concreti a sostegno. Le Associazioni di categoria hanno inoltre lanciato l’iniziativa #Italialive per riunire sotto uno stesso hashtag tutta la filiera del mondo MICE e portare le proprie istanze alla attenzione delle Istituzioni. 

E’ sottinteso che ogni Regione ha riportato nelle proprie ordinanze le regole guida per la realizzazione degli Eventi, in linea con quanto già previsto nel Protocollo Federcongressi&eventi; alcune come la Regione Lazio riportando i 15 punti all’interno del proprio testo complessivo, altre come la Regione Veneto inserendole nell’allegato delle schede tecniche. 

A livello internazionale uno dei protocolli di riferimento in ambito MICE è quello diffuso nel mese di Maggio dal WTTC, l’autorevole World Travel and Tourism Council,  l’Organizzazione no-profit che supporta in modo sostenibile la crescita del Turismo e di cui fanno parte più di 200 Aziende private tra le più rappresentative a livello mondiale. La U.S. Travel Association, che nel 2009 ha creato la MMBC (Meeting Mean Business Coalition), facendo seguito ai risultati di una indagine di settore dalla quale è emerso che il 78% degli intervistati sta già pianificando la propria partecipazione ad uno o più eventi “in persona” non appena verranno ridotte le regole di distanziamento negli Stati Uniti, ha  recentemente diffuso un proprio manifesto nel quale evidenzia il lavoro che sta svolgendo la APEX COVID-19 Business Recovery Task Force, formata da autorevoli rappresentanti della Events Industry Council.

Nello stesso tempo anche ACTE, la Associazione Internazionale dei Corporate Travel Executive ha promosso all’ interno dei propri associati la creazione di diverse Travel And Meetings Standards Task Forces con l’obiettivo di condividere tra i professionisti del settore le Best Practices necessarie per affrontare il difficile momento del post-Covid19 e di fissare insieme regole comuni ai vari settori, tra cui quello in ambito MICE, che aiutino anche le Aziende Clienti a riprogrammare in sicurezza le proprie attività di Travel e Meetings.

Facendo un Focus più di carattere Europeo ecco qualche risultato della Survey che la rivista di settore Kongres Magazine ha lanciato tra i propri lettori. I partecipanti al sondaggio sono stati oltre 500 in rappresentanza di 35 Paesi di Vecchia e Nuova Europa e degli States. La maggior parte dei Meeting Planners del campione rispondente sono specialisti in ambito di Corporate Events, oltre ad Agenzie di organizzazione Eventi, PCO e Incentive Houses.

Il 50% degli intervistati indica nell’Autunno il periodo nel quale la ripresa degli Eventi andrà a consolidarsi, ma c’è anche un buon 12%  del campione che è ancora più ottimista indicando già l’Estate 2020 come traguardo per la ripresa.  Per effetto del periodo transitorio in cui spopoleranno i cosiddetti Hybrid Meetings, quelli cioè in cui solo una parte degli ospiti è riunita nella stessa location mentre le altre communities si collegano via live streaming, diventeranno sempre più importanti la qualità della connessione internet a disposizione e la tecnologia di ultima generazione scelta per l’evento. Le procedure per garantire salute e sicurezza dei partecipanti continueranno ad essere un must per molto tempo ancora.

Negli scorsi mesi di lockdown siamo stati tutti obbligati a destreggiarci in conf call e online meetings. Le piattaforme come Meet, Teams, Zoom e Webex hanno riempito le nostra giornate di smart-working, forse anche troppo… Abbiamo tutti bisogno di uscire dal mondo virtuale ed iniziare ad incontrare di persona colleghi, clienti ed amici. E’ anche questa la ragione per cui molti intervistati guardano con ansia alla ripresa degli eventi “face-to-face”. E’ quanto emerso anche dalla survey a cui la società di consulenza inglese Censuswide  ha invitato a partecipare un campione importante di delegati americani a convegni sia in persona che virtuali. La percentuale di coloro che preferiscono partecipare fisicamente ai convegni  è direttamente proporzionale con l’età, arrivando ad una punta del 73% per la fascia degli over 45 anni, ma con un buon risultato del 70% anche per coloro che appartengono alla fascia tra 25 e 34 anni.

Abbiamo infine chiesto un commento sulla ripresa del settore anche a Tiziano Polledri, a capo della Divisione M&E Pharma & Healthcare di UVET GBT: “ Il periodo non è stato facile. Durante gli scorsi mesi anche nel nostro settore specifico abbiamo assistito ad una flessione del business, ma essendo sempre stati all’avanguardia nell’utilizzo della tecnologia in ambito formativo e istituzionale, siamo riusciti a convertire rapidamente la maggior parte degli eventi in programma da face-to-face a online. Siamo piacevolmente sorpresi di come stia ripartendo il mercato, con i primi eventi di persona già confermati per la fine del mese di Giugno.”

Antonello Lanzellotto – UVET GBT SUPPLIER RELATIONS

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